Un figlio inatteso…

Il rischio di una condanna a morte…

I pregiudizi di un paesino di periferia…

 

… e tu, Maria
DONNA DELL’ACCOGLIENZA

Nazareth, un villaggio sconosciuto in una terra ai margini dell’Impero Romano, la Galilea, dove si incrociano popoli e fedi. Potrà mai venire qualcosa di buono da questa gente così lontana dal tempio, dai suoi riti e dai suoi maestri? E per di più da una ragazza qualunque, non ancora ufficialmente sposata? Eppure Dio vuole nascere qui. La giovane si chiama Maria.
Per gli uomini del tempo la parola di una donna non conta nulla, ma Dio attraverso l’angelo Gabriele entra in dialogo con Maria e le chiede il suo consenso. Una donna non poteva accedere come l’uomo ai luoghi di culto, non poteva nemmeno toccare il rotolo della Torah, ma Dio chiede a Maria di diventare lei stessa tempio del Santo. Dio non si lascia ingabbiare dagli schemi umani, e nemmeno Maria. È ancora giovane, ma sa bene che un figlio fuori dal matrimonio significa essere lapidata, si rende conto che la maternità tanto attesa è umanamente impossibile per lei, vergine. Non sa leggere, non è istruita, ma intuisce che la proposta dell’angelo è inimmaginabile per la sua religione, è un’eresia: partorire, allattare, crescere ed educare… il figlio di Dio! Maria comprende che le parole dell’angelo sconvolgeranno la sua vita, non la lasceranno uguale a prima; riflette, si interroga, chiede spiegazioni, fa largo nei suoi pensieri ai pensieri di Dio. E alla fine, pienamente libera, dice il suo sì. Il progetto di Dio dilata, realizza e oltrepassa i suoi desideri più grandi: la sua risposta trabocca di gioia!

La grandezza di Maria nasce proprio qui, dalla sua capacità di accogliere “nel cuore e nel corpo” la Parola di Dio. Donna autentica, Maria sa aprirsi alla novità perché si fida e in tutta semplicità si affida a Colui a cui nulla è impossibile. È capace di vibrare in profonda e intima sintonia con la Parola creatrice, senza confusioni né manipolazioni; diventa così collaboratrice di Dio nel comunicare vita all’umanità intera.

LEGGI DI LEI
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 Sant’Agostino scrisse che Maria fu più grande per aver accolto la Parola nel cuore, che per averla accolta nel grembo: parole forti, che ci interpellano. Quanto è ospitale il nostro cuore? C’è spazio in noi per qualcosa che non sia il nostro IO? Possiamo guardare come accogliamo gli altri: è una buona cartina tornasole della nostra relazione con l’Altro per eccellenza.

Maria non ha esitato a modificare le sue abitudini, ad adattare i suoi ritmi al bambino che in lei cresceva. Come reagisco io davanti alla Parola di Dio? Sono capace di lasciarle spazio, dedicarle tempo ed energie? Ho il coraggio di lasciarmi cambiare o prevale la paura? Il mio ascolto si traduce in atteggiamenti concreti o rimane astratto, teorico?

Maria ha osato lasciarsi dietro le spalle il vecchio, ciò che era certo, le tradizioni dei padri, per aprirsi al nuovo, a ciò che non conosceva: come affronto io la vita? Dove nasce la mia sicurezza (o insicurezza)? Sento su di me la fiducia di Dio e sono capace di coltivare la mia fiducia in Lui?

Santa Maria, donna accogliente,
aiutaci ad accogliere la Parola nell’intimo del cuore.
A capire cioè,
come hai saputo fare tu,
le irruzioni di Dio nella nostra vita.
Egli non bussa alla porta per intimarci lo sfratto,
ma per riempire di luce la nostra solitudine.
Non entra in casa per metterci le manette,
ma per restituirci il gusto della vera libertà.
Facci comprendere che Dio, se ci guasta i progetti,
non ci rovina la festa;
se ci disturba i nostri sonni,
non ci toglie la pace.
E una volta che l’avremo accolto nel cuore,
anche il nostro corpo brillerà della sua luce.

don Tonino Bello