Arrendersi con dedizione.

Sia l’arte sia la meditazione,
nascono sempre dalla resa,
mai dallo sforzo.

L’unica cosa necessaria
è essere lì,
a captare quel che appare,
qualunque cosa sia.

Non c’è nulla da inventare,
basta ricevere quel che la vita
ha inventato per noi.
Non è affatto necessario giudicare,
basta osservare;
la semplice osservazione
è già efficace per il cambiamento.

                     Pablo d’Ors


VITA DELLA COMUNITÀ

San Domenico era un uomo che viveva immerso in Dio.
Potremmo dire, usando un’immagine, che era un uomo che viveva in ginocchio,
cioè in costante relazione con Dio.
Un uomo che stava alla presenza di Dio,
con tutto il senso di stabilità, di definitività, di continuità che questo termine indica.
In questa luce egli guardava la Storia, i fatti. E agiva.
La particolarità che ha caratterizzato la sua esistenza è stato l’orientamento a Dio
che nutriva e guidava il suo modo di guardare e ascoltare la realtà.
Le decisioni concrete della sua vita le ricavava da questa intimità con il Signore
che gli permetteva uno sguardo profondo e capace di verità.

 Sulle orme di san Domenico,
la vita domenicana è una vita contemplativa, di amicizia con Dio,

che si prolunga nell’azione.
E la vita delle monache dell’Ordine è immersa in questa dimensione:
un sì a Dio e un sì alla realtà della vita quotidiana.

 

La struttura della vita in monastero pone delle condizioni
affinché questo si possa realizzare,
declinandolo in diversi aspetti:

  • l’attenzione a una fraternità molto intensa, che implica la condivisione di ciò che viviamo e siamo, in una vita in comune che ci chiede di ricercare insieme che cosa Dio vuole per noi;
  • tempi di preghiera liturgica e individuale, in ascolto e meditazione della Parola di Dio;
  • spazi di silenzio, nel desiderio di dare il primato alla dimensione contemplativa nella nostra vita;
  • l’impegno allo studio, particolarmente della Parola di Dio;