Era un uomo che piangeva molto.
Si vedeva scintillare nelle sue lacrime
un amore teneramente umano.

Umano perché divino.
E divino perché sgorgato dalla preghiera.

La Parola di Dio lo bruciava,
divorante come un fuoco e vasta come l’abisso.

SIMONE TUGWELL

 

 

QUAL È OGGI IL VOLTO DI DOMENICO?

Quest’anno i laici domenicani hanno voluto donare ai frati della nuova Provincia del Belgio e dei Paesi Bassi un dipinto in cui san Domenico è raffigurato in un modo particolarmente originale.
Alla presentazione il pittore Egbert Modderman ha detto di aver notato con quanto affetto le sorelle e i fratelli domenicani parlano del loro fondatore, il quale non si è mai messo in primo piano e che era spesso severo con se stesso ma mite con gli altri.


Il dipinto raffigura san Domenico che prima di entrare in una città si pulisce i piedi per indossare le scarpe, e ciò perché i vescovi francesi avevano imposto ai missionari cattolici di usare calzari chiusi specialmente all’interno delle città, per potersi così distinguere dai predicatori eretici che andavano scalzi.
Modderman ha voluto dipingere la dolcezza, la contemplazione e la terrestrità del santo frate mendicante. Lo aveva colpito la storia secondo cui San Domenico amava viaggiare a piedi nudi, ma indossava le scarpe quando entrava in una città.

Le fonti ci dicono che Domenico predicò nel sud della Francia per poco meno di dieci anni, rientrando di tanto in tanto in Spagna, e che dopo la morte del suo amico e vescovo Diego rimase praticamente solo in questa sua attività. I primi biografi parlano poco di questo periodo e non si soffermano molto sul fatto che la missione del Padre dei Predicatori portò pochi frutti.
Persino Gesù nel Getsemani, nel momento più alto della sua vocazione… fu solo! Dove erano, materialmente parlando, i frutti del suo annuncio del Regno di Dio? San Domenico stesso per molti anni fu in un certo senso “solo” e senza la consolazione di vedere i frutti del suo ministero! Eppure grazie al “sì” dell’uno e dell’altro sono scaturite due cose meravigliose: la salvezza da un lato e l’Ordine Domenicano dall’altro.

Nel dipinto Domenico appare qui fondamentalmente solo e il suo volto non sembra essere proprio sereno quanto piuttosto pensieroso. Nonostante ciò, si prepara a entrare in città per compiere la propria missione di predicare il Vangelo.Ci farà allora bene ricordare che la vocazione di Domenico non fu meno autentica durante i suoi momenti di sconforto, difficoltà e insuccesso: è sempre la stessa chiamata che come una pianta che cresce ha fasi diverse, tutte vere, tutte autentiche, tutte utili.

da un articolo di fr. Fabrizio Cambi op
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