Un nemico potente e numeroso…
                     una guerra senza prigionieri…
                                  un popolo senza guide…

… e tu, Debora
DONNA DEL CORAGGIO

XII secolo a.C., Israele è uscito dall’Egitto ed è entrato nella terra promessa, ma non tutto è “latte e miele”: i nemici non sono stati sconfitti e mantengono le postazioni migliori, non c’è una vera libertà, il popolo oppresso grida a Dio. C’è bisogno di una guida saggia, di un capo valoroso, di un salvatore potente. Dio risponde mandando una donna: Debora.

In un tempo in cui le donne contano ben poco e sono relegate al ruolo di mogli e di madri, Debora è una donna fuori dagli schemi: è giudice e profetessa, intermediaria tra Dio e gli uomini. Per governare Debora non si chiude in un palazzo, ma rimane vicina alla gente, ne ascolta i problemi; sa dirimere le questioni, mettere pace, consigliare perché parla non con parole sue, ma con parole ascoltate da Dio.
È consapevole del contesto di violenza in cui vive, non si sottrae alla realtà e risoluta prende l’iniziativa. Chiama il generale Barak e gli espone l’ordine divino di affrontare il nemico. Il generale tentenna, sa che le truppe di Israele sono misere e male armate, mentre il nemico è potente, sembra un’impresa senza speranza. Alla fine accetta di attaccare a condizione che Debora lo accompagni. Barak vuole certezze, Debora invece sa affidarsi a Dio, senza sapere ancora in che modo Dio darà la vittoria: è sicura che Dio non abbandonerà Israele.
Debora, in quanto donna, non può comandare un esercito, ma dimostra di avere la stoffa del capo, riconosce i tempi del Signore ed è lei a dare l’ordine di attacco. La battaglia si svolge in modo inatteso: un temporale frena i carri del nemico e così l’esercito più potente viene sconfitto dal più debole. Per questa sua impresa Debora sarà chiamata “madre di Israele”!

LEGGI DI LEI
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La vita è spesso lotta e combattimento, basta aprire gli occhi sulla realtà e si vedono ingiustizia e oppressione: Debora si è assunta le sue responsabilità, io come mi comporto? Sono capace di osare prendere l’iniziativa, di agire quando tutti si defilano, oppure mi lamento e basta? Davanti ai “potenti” quale atteggiamento ho?

Debora conosceva la paura, non era coraggiosa per istinto naturale, ma per la fiducia incrollabile nella fedeltà di Dio. E io? Come affronto le mie paure? La fede è la mia vera forza? Sono realmente convinta/convinto che Dio è all’opera nella Storia, nella mia storia?

La saggezza e l’intuito di Debora nascono dalla sua capacità di ascolto di Dio, degli uomini e della natura: quanto vivo questo ascolto? Da dove nascono le mie parole e i miei atteggiamenti?

 


Tu, Signore, hai scelto di essere con noi ogni giorno,

donami il coraggio di “prendere posto” nella vita,
il coraggio di schierarmi, di decidere e agire
per costruire la tua pace.
Quando dubito e ho paura,
quando mi sembra di essere insignificante di fronte ai potenti,
accresci e sostieni la mia fede,
donami la forza di assumermi le mie responsabilità,
a costo di pagare di persona.
Non lasciare che io rimanga fermo nell’indifferenza,
fammi sognare e lottare per la giustizia
non solo per me.
Allora, Signore, verrà il tuo Regno!