Beato fr. Giuseppe Girotti
(Alba, 1905 – Dachau, 1945)
frate domenicano, martire

Per la sua spiccata intelligenza e propensione allo studio, fu mandato presso la celebre “Ecole Biblique” di Gerusalemme dove si specializzò per poi dedicarsi all’insegnamento della Sacra Scrittura.
Stimato per la sua vasta cultura, amava occupare il suo tempo anche tra la povera gente, specie nell’Ospizio dei “Poveri Vecchi”, vicino al convento. In nome della carità aiutò gli ebrei durante la persecuzione antisemita della Seconda Guerra Mondiale affermando, a chi lo invitava a desistere, «tutto quello che faccio, lo faccio per la carità».
Si accingeva a commentare Geremia e a pubblicare studi sul monachesimo quando, per la sua opera a favore degli ebrei, fu catturato dalle SS. Era il 29 agosto 1944. Dopo essere stato detenuto a Le Nuove di Torino, a S. Vittore a Milano ed a Bologna, fu deportato in Germania nel campo di concentramento di Dachau. Lì, stette sei mesi, sottoposto ai maltrattamenti tipici di quei campi, che egli sopportò con umiltà, pazienza e mansuetudine, corroborato dalla preghiera e dallo studio della Parola di Dio.
Il 1° aprile 1945, era Pasqua di risurrezione. Si sparse la voce nel lager che P. Giuseppe era morto. Si disse che sia stato ucciso nell’infermeria – dove da pochi giorni era ricoverato – con una iniezione di benzina. A bordo del suo giaciglio, rimasto vuoto, una mano amica scrisse: “San Giuseppe Girotti”.

per approfondire: documentario “Il triangolo rosso”

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