fr. Antonio MONTESINOS
(1475 [?] – 1540)
frate domenicano


Nel 1502, abbracciò l’ordine domenicano a Salamanca. Dopo pochi anni, appena ordinato sacerdote, raggiunse l’isola di Hispaniola, con altri tre frati domenicani: Pietro di Cordova, Bernardo di Santo Domingo e Domenico di Villamayor (cooperatore) con cui negli anni di formazione aveva sognato di andare nelle Indie.
Ben presto, i frati cominciarono le denunce private alle autorità, in difesa dei diritti degli Indios.
Visti gli scarsi risultati degli ammonimenti, la comunità, che nel frattempo era salita a quindici membri, decise, dopo un periodo di digiuno, veglie e preghiere, di preparare un sermone: Pietro di Cordova incaricò Montesinos di predicarlo a nome di tutti.
Così, la quarta domenica di avvento dell’anno 1511, 21 dicembre, la voce di questi “profeti”, come sono stati definiti, si levò, per bocca di Montesinos, a denunciare la sofferenza di tanti innocenti. Fu un momento importante nella storia dei diritti umani.
La domenica successiva, il 28 dicembre, sempre con l’accordo della comunità, Montesinos riprese il discorso e minacciò la non assoluzione per chi conculca il diritto naturale.
Le reazioni furono pesanti: i frati vennero denunciati come sovversivi e pericolosi ribelli. Antonio Montesinos e Pietro di Cordova dovettero recarsi in Spagna per difendersi.
Tuttavia, i risultati furono buoni: in Spagna le coscienze furono toccate dalle denunce dei frati, così vennero emanate le Leggi di Burgos (1512) e le Leggi di Valladolid (1513) per ridefinire la condizione degli Indios.

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