LA GIOIA DI APPARTENERE A DIO!

Chiara postulante

Sono suor Chiara, nove anni fa iniziavo come postulante questa “avventura domenicana” in monastero, mossa dal desiderio di cercare Dio e di fare verità sulla mia vita.
Non conoscevo molto la vita domenicana e la vita consacrata in generale, non potevo immaginare tutto quello che avrei vissuto:

semplicemente mi ero scoperta
conosciuta per nome e amata da Dio,
da Lui attratta e chiamata a una relazione unica, intima.

Volevo rispondergli con tutta me stessa e avevo trovato nella comunità del Monastero di Maria di Magdala un luogo dove potevo sentirmi “a casa”, dove poter fiorire e realizzare la Sua volontà di amore.
Lasciavo la possibilità di esercitare la professione medica, per cui avevo studiato, per entrare in una piccola Comunità, nata da appena nove anni, dove non mi venivano date sicurezze, ma mi era proposta una vita nuova.

sr. Chiara novizia

Negli anni è cresciuto e si è radicato in me il desiderio di donarmi completamente al Signore come monaca domenicana e ho fatto esperienza della gioia di appartenergli, della libertà che Lui solo può donarmi, dell’amore che giorno dopo giorno mi rinnova e chiede di scorrere, attraverso me, verso gli altri.

 

Come principiante sono andata “a scuola di affidamento”,
per fare di tutta la mia esistenza una preghiera.

La vita comune ha allenato il mio cuore all’ascolto, all’attenzione e cura delle sorelle e dei fratelli; lo studio ha dilatato i miei orizzonti; l’obbedienza, la castità e la povertà (i famosi “voti”) mi hanno forgiata per la grande e impegnativa missione che ci viene affidata: essere donne della Parola, donne che con la loro esistenza annunciano la Bella notizia che il Regno di Dio è vicino a noi, donne portatrici della straordinaria novità del Vangelo: tutti siamo chiamati a gioire dell’amore di Dio Padre, che vuole donarci la Sua stessa Vita!
Certo, ogni scelta comporta delle rinunce, dei “tagli” a volte dolorosi, la fatica della fedeltà nel quotidiano, l’attraversamento di dubbi e di crisi, il chiedersi «È questo che voglio veramente? Sono realmente felice?».
Così è arrivato il momento di scegliere in modo definitivo.

sr. Chiara, professa di voti temporanei




Il timore legato alla consapevolezza della mia fragilità
è stato superato dalla fiducia in Dio,
che è fedele, e Lui per primo ha fiducia in me.

 

 

 

E ho detto il mio “sì”: ho emesso con gioia la Professione solenne nelle mani della mia priora.
Se ho potuto promettere obbedienza “fino alla morte” è perché Lui mi ha amata “fino alla fine” (Gv 13,1). Non sono stata io che mi sono consacrata a Dio, è Lui che mi ha consacrata a sé. Nella mia vita è Lui il protagonista, Lui che opera; la mia parte è di fidarmi e lasciarlo fare, lasciarmi amare, accettare di non appartenermi più, lasciare a Lui l’iniziativa. Mettendo le mie mani nelle mani della priora, ho consegnato la vita alla Comunità, all’Ordine e alla Chiesa.

La Professione Solenne nelle mani della Priora

Concludo citando fra Timothy Radcliffe, ex Maestro dell’Ordine domenicano, che in una sua lettera scrive: «Non possiamo sapere che significato avranno i nostri voti e dove ci porteranno», emetterli «è un segno di speranza, un segno della nostra libertà di figli di Dio e di fiducia nel Dio della Provvidenza, un gesto di folle libertà».
Grazie, Signore, perché mi doni di viverli!

Sr. Chiara op

 













Se vuoi vedere altre foto della professione di suor Chiara, clicca qui.